Dove non volano gli aerei, un viaggio tra i cieli proibiti del mondo

no-fly-zone-accademia-del-lavoro

Per quanto sconfinato possa apparire, il cielo non è tutto uguale. Ci sono spazi inaccessibili anche ai più potenti jet commerciali: nessun rombo di motore, nessuna luce, nessuna scia di condensazione, solo silenzio. Dando un’occhiata a Flightradar 24, il servizio svedese di tracciamento del traffico aereo, spesso è facile rendersene conto. In questi giorni di disordini e guerra, ad esempio, vaste aree come quella sopra l’Ucraina e lo spazio aereo iraniano sono vuoti, tutt’intorno sciami di aerei così fitti da confondersi in un flusso unico. 

Si tratta di spazi temporaneamente o permanentemente interdetti al volo, un argomento che incrocia sicurezza, diplomazia, mistero e, a volte, anche un pizzico di fantascienza.

Ci sono zone del mondo dove gli aerei non volano per questioni di sicurezza e opportunità. Non si vola sopra il Tibet ad esempio, lo fanno solo gli aerei diretti ad uno degli aeroporti locali. Questo perché è una regione impervia e montuosa, con un’altitudine media di 5.000 metri e picchi di 8.000 sull’Everest. In condizioni normali gli aerei volano molto più in alto ovviamente, ma in caso di emergenza (decompressione della cabina, guasto ai motori ecc.) non potrebbero mettere in pratica la manovra utile a salvaguardare l’assetto di volo e i passeggeri, ovvero la discesa ad una quota di sicurezza, di solito attorno ai 3.000 metri. Per altro, come si può immaginare, si tratta di zone con turbolenze importanti.

Un discorso a parte si può fare per l’Antartide, dove normalmente non si vola solo perché non è funzionale ad alcuna rotta commerciale. Diversi aerei invece passano regolarmente sopra l’artico, come quelli che collegano l’Asia al Nord Europa. 

E dove non si può (le no-fly zone)

A parte logiche di sicurezza ed efficienza, ogni Stato sovrano ha il diritto di controllare lo spazio aereo sopra il proprio territorio e limitarlo come crede. Ci sono diversi cieli dove non si può volare, alcuni più insospettabili di altri. Vediamo i più famosi: 

Area 51 – Nevada, USA

Non servono molte presentazioni per l’epicentro del mistero. Questo tratto di deserto nel Nevada è off-limits per tutti, inclusi i piloti militari non autorizzati. Tecnicamente è uno spazio aereo di tipo “prohibited” (P-Restricted), gestito con una severità che alimenta leggende di UFO e tecnologie segrete. La verità è più concreta: è un centro di test per velivoli avanzati della difesa americana.

Città del Vaticano

Un minuscolo Stato con una potenza simbolica e un’influenza gigantesca. Per motivi di sicurezza, soprattutto legati alla figura del Papa, lo spazio aereo sopra il Vaticano è chiuso al traffico. Certo, anche Roma ha diverse restrizioni severe, ma il micro-cielo del Vaticano resta rigorosamente “no-fly”.

Disneyland e Disney World – USA

Sì, hai letto bene. Dal 2003, lo spazio aereo sopra i parchi Disney in California e Florida è vietato per motivi di sicurezza. Si tratta di una misura post-11 settembre, che rende questi luoghi “TFR” (Temporary Flight Restriction), anche se di temporaneo, in realtà, c’è ben poco.

La Casa Bianca e il Campidoglio – Washington D.C.

L’intero spazio aereo sopra Washington D.C. è uno dei più controllati del mondo. Il rischio terrorismo ha reso questi cieli blindati, con una zona vietata assoluta e un’area circostante soggetta a severe autorizzazioni. Anche un piccolo drone rischia di scatenare l’intervento militare.

La Mecca – Arabia Saudita

Durante l’Hajj, il pellegrinaggio islamico annuale, milioni di fedeli si recano alla Mecca. Per proteggere la sacralità e la sicurezza del luogo, lo spazio aereo viene di fatto chiuso al traffico commerciale. Nessun aereo, se non autorizzato, può sorvolare la città santa.

Volare, ma con regole

Ogni giorno, migliaia di aerei solcano i cieli del pianeta. Per farlo devono seguire regole rigidissime: piani di volo approvati, altitudini precise, corridoi stabiliti. I cieli non sono un far west, ma un gigantesco scacchiere dove ogni mossa è calcolata. E in mezzo a questo gioco ad alta quota, ci sono caselle che restano vuote. Non per caso, ma per scelta.

Chi studia presso l’Accademia del Lavoro, sognando un futuro nella gestione aeroportuale, nella sicurezza aerea o nella logistica, deve ovviamente conoscere questi aspetti non solo per curiosità. È cultura professionale, comprensione del mondo che ci circonda, persino di quello sopra di noi.

Tag :

Categoria :

Dal blog

I nostri corsi