Il ritorno in Norvegia della nave Maud: una ‘missione’ lunga 100 anni

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Ci sono voluti cento anni per farla tornare in patria. Era il 7 giugno 1917 quando la nave Maud fu varata per percorrere lunghe tratte marittime. Era un mezzo nato per attraversare il ghiaccio, così come riportato sulle pagine del corriere.it. “Tu sei fatta per il ghiaccio – si legge – e nel ghiaccio trascorrerai i migliori anni della tua vita“. Il progetto di questa imbarcazione porta il nome dell’esploratore norvegese Roald Amundsen. Famoso per aver conquistato il Polo Sud, volle arrivare anche dall’altra parte del mondo e sfidare i ghiacci del Polo Nord.

Ma per riuscire in questa impresa c’era bisogno di una nave in grado di resistere alle peggiori intemperie e a temperature bassissime. Nel 1918 Amundsen e la sua nave Maud salparono dal porto di Asker, vicino Oslo, per raggiungere lo stretto di Bering. Per evitare i sottomarini tedeschi fece però male i calcoli e rimase bloccato nel ghiaccio per ben due anni. Secondo la storia, l’esploratore rischiò di morire in due occasioni: prima per l’attacco di un orso, poi per le inalazioni da monossido di carbonio mentre stava facendo dei rilievi scientifici all’interno di una tenda non ventilata. Dopo due anni, il 27 luglio del 1920, la nave Maud riuscì a raggiungere l’Alaska, ma mai il Polo Nord. I tentativi di Amundsen si arenarono nel 1925, quando decise di abbandonare definitivamente la missione.

Il ‘cuore norvegese’ della nave Maud.

L’imbarcazione, bloccata in Alaska, fu venduta all’asta e acquistata dalla Hudson Bay Company con il nuovo ruolo di stazione meteo. Ma non durò molto. Arrivò in Canada ma nel 1930, a causa di un’apertura nella chiglia, la nave affondò. L’idea che la nave Maud potesse scomparire per sempre negli abissi sembrò essere pura utopia. A tenere viva la speranza di poterla rivedere per intero fu proprio il ghiaccio, che bloccandone una parte fece sì che affiorasse dalle acque canadesi. Divenne così una delle attrazioni turistiche più importanti, ma il cuore della nave Maud apparteneva alla Norvegia.

Nel 2016 tre fratelli norvegesi decisero di attivarsi per recuperare il relitto e riportarlo in Patria. Alla cifra simbolica di un dollaro, la nave Maud fu venduta al comune di Asker. Un team di esperti recuperò il relitto, che tornò a galleggiare per poi fare rotta per la Norvegia. Lunedì scorso la nave ha attraccato nel porto di Bergen, a due passi dalla baia in cui nacque, più di cento anni fa. Il suo ‘lavoro’, adesso, è quello di catturare l’attenzione dei turisti che visitano i Fiordi norvegesi.

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