Quello che un responsabile logistica non può non conoscere: la filosofia Kaizen

responsabile logistica metodo kaizen

“Nessun processo può mai essere dichiarato perfetto, ma può sempre essere migliorato. Kaizen significa che in tutta l’organizzazione ogni componente di un team cerca di migliorare le modalità operative e che persone di tutti i livelli all’interno dell’azienda partecipano a questo processo di miglioramento.
Il Kaizen richiede anche di avere le idee chiare su cosa si deve realizzare, fissando scopi e obiettivi del miglioramento in modo ben definito. Si tratta di un atteggiamento positivo che si focalizza su ciò che deve essere fatto, piuttosto che su ciò che può essere fatto”.
Sakichi Toyoda

Il concetto di Kaizen è un bagaglio culturale ed uno strumento operativo che ogni responsabile logistica deve conoscere in modo approfondito.
La parola è composta da due termini giapponesi: Kai (cambiamento, miglioramento) e Zen (buono, migliore), viene abitualmente tradotta con Cambiare in meglio, oppure con Miglioramento continuo.
Il concetto sintetizza e descrive la filosofia operativa (e culturale) che dagli Anni 60 in poi è stata alla base dei successi dell’industria nipponica. Filosofia che trovava soprattutto nella casa automobilistica Toyota un emblema di particolare interesse, dato che dagli Anni 90 in poi questa industria raggiungeva i vertici della produzione automobilistica mondiale, battendo per numero di veicoli venduti e per qualità del prodotto le più blasonate case automobilistiche europee ed americane.

Dopo il 1945, nella fase di ricostruzione del paese dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, le forze d’occupazione USA avviarono un programma di ammodernamento del sistema produttivo nipponico attraverso l’aiuto di due consulenti in business management: Homer Sarasohn e Charles Protzman, fautori dei metodi di controllo statistico e dell’organizzazione fordista dell’industria.

Questo nuovo approccio culturale si innestò sul substrato culturale particolare della società giapponese, di matrice religiosa shintoista e buddista zen, caratterizzato da un atteggiamento culturale diametralmente opposto rispetto al liberismo individualista a stelle e strisce. Nella cultura nipponica il singolo viene inteso come parte di un organismo più grande (la nazione oppure l’azienda) e il cammino di perfezionamento personale è una tensione che attraversa tutta la vita dell’individuo, che diventa pienamente umano solo attraverso il controllo della volontà sugli istinti, praticando l’auto-consapevolezza e il distacco dalle proprie azioni.

Tradotto nel mondo del business e della produzione significava implementare nelle routine aziendali piccole ma costanti pratiche quotidiane di rinnovamento, incoraggiando ogni dipendente ad apportare miglioramenti, magari minuscoli, che sommati gli uni agli altri erano però in grado di marcare un’evoluzione aziendale costante, che rendeva l’organizzazione non più statica ma dinamica, somigliante a un organismo vivente.

I capisaldi della filosofia Kaizen applicata alla realtà produttiva di un’azienda sono:
– tutto il personale dell’azienda, dagli addetti alle pulizie ai membri del CDA, è coinvolto nel processo di miglioramento costante;
– Il lavoro esiste solo come lavoro di team;
– la funzione di controllo (esercitata tradizionalmente dalla dirigenza) viene sostituita dalla funzione di leadership;
– tutto il personale è tenuto a seguire una pratica di formazione continua;
– tutto il personale deve applicare i principi del metodo scientifico per trovare ed eliminare gli sprechi;
– periodicamente vengono istituiti momenti di ascolto e confronto, sia interni che esterni (reporting, auditing, monitoring, customer relationship management, ecc. ecc.);
– vengono istituite le figure professionali del Quality Manager e del Change manager;
– il posto di lavoro deve essere soggetto a un’azione di ingegnerizzazione (metodo delle cinque esse).

Il Kaizen come sistema di implementazione della qualità ha generato nel tempo metodi produttivi più efficienti la cui conoscenza fa parte della formazione di base di ogni responsabile logistica:
Lean manufacturing (produzione snella);
Total quality management;
– produzione Just in Time (abbattimento delle scorte di magazzino);
– metodo Kanban (per il rifornimento costante di materie prime e semilavorati);
ottimizzazione costante dei processi aziendali;
controllo statistico dei processi.

Responsabile logistica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutti temi che verranno affrontati durante il nostro corso per diventare Responsabile della logistica.

Fonti:
Wikipedia.org
Toyota-forklifts.it

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