In un articolo apparso qualche giorno fa sul Sole 24 Ore (clicca qui per leggere l’articolo) si legge che la formula magica per avere un’azienda di successo e realizzare più utili, al netto di costi inferiori, sta nel coinvolgimento dei dipendenti – o engagement, che in inglese suona come un vero e proprio rapporto tra fidanzati.
Ad affermarlo a gran voce sono stati due studi condotti in Gran Bretagna: il primo, realizzato da Hay Group e il secondo dallo studio Aon Hewitt.
Il primo studio ha evidenziato come un basso coinvolgimento dei dipendenti costi parecchio alle imprese, all’incirca 340 miliardi di sterline, mentre il secondo ha sottolineato, prendendo in esame i bilanci di 250 aziende a livello internazionale, come le imprese che vantano un maggiore coinvolgimento dei dipendenti abbiano anche un ritorno per gli azionisti superiore del 58% rispetto alla media.
Come generare coinvolgimento dei dipendenti in un’azienda di successo
Come si riesce ad avere il coinvolgimento dei dipendenti? La domanda non è soltanto lecita ma anche essenziale, soprattutto alla luce del fatto che il mercato si è fatto sempre più competitivo e che la flessibilità domina il settore professionale, rendendo sempre più instabile la presenza di una risorsa all’interno di una realtà aziendale, soprattutto se di grandi dimensioni.
Allora come ottenere l’engagement dei dipendenti?
1. Conoscere se stessi
Conoscere se stessi non è un’affermazione filosofica mutuata dal mondo classico; è invece la prima vera risposta per avere un’azienda di successo. Che si sia un executive, un capo o un ingranaggio di una struttura, è importante capire quali sono le motivazioni che ci portano a dare il massimo.
Questo step diventa decisivo se si vuole esercitare un ruolo di leadership, imparando a motivare il proprio team.
2. Creare una visione
Il segreto per creare coinvolgimento nei dipendenti, per far in modo che amino il proprio lavoro e la realtà in cui operano, è offrire loro un’ispirazione, incentivando la passione per ciò che si sta facendo. Bisogna cioè far in modo che si crei una sorta di allineamento tra gli intenti e gli sforzi.
3. Tirare fuori il meglio dagli altri
Motivare gli altri, canalizzare le energie di un team, saper cogliere le potenzialità di ognuno e dare a queste potenzialità spazio, occasioni per esprimersi: è questo il segreto per una vera leadership che si manifesta trasmettendo al proprio team la responsabilità del proprio successo.
Questo è ciò che viene chiamato anche leadership collaborativa, basata cioè su alcuni concetti specifici:
- condivisione delle idee
- comunicazione aperta
- relazioni più dirette con i collaboratori e dipendenti
- strategie condivise
Sono queste le regole fondamentali per ottenere una importante fidelizzazione dei talenti migliori, indispensabili e preziose risorse per un’azienda di successo.
4. Coltivare i talenti
Prima che coltivarli, il vero leader deve saperli riconoscere i talenti, spesso nascosti in personalità che non sanno nemmeno di averne uno o di avere quello specifico che un’azienda sta cercando.
Sta allora nel leader fare da talent scout prima e da coach dopo, cercando di coltivare le potenzialità specifiche dei propri dipendenti, mettendoli nelle condizioni di poter esprimere queste potenzialità e di metterle al servizio dell’organizzazione.
Quante volte una risorsa viene assunta per ricoprire un determinato ruolo e successivamente viene messo a svolgerne un altro?
Tirare fuori il meglio dagli altri è il segreto. Che spesso ha anche un’incognita gigante, ovvero quella che non sempre chi sta davanti è in grado o ha voglia di assecondare questo moto.
L’engagement, alla fine, è proprio come un fidanzamento, si deve essere in due a volerlo. Per questo motivo, il leader deve impegnarsi in tutti i modi per ottenerlo e il dipendente o collaboratore deve anche saper cogliere l’occasione. Se sboccia l’amore, l’azienda avrà successo.
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